Curcuma: il guaritore d’oro

In Ayurveda, fitoterapia e omeopatia la medicina è descritta come un processo alchemico di trasformazione e la salute non come assenza di malattia, bensì come stabilizzazione del proprio Sè, della propria Vera Identità. In questa ottica, il medicamento o la pianta medicinale non è un oggetto esterno che combatte il sintomo o il disturbo fino ad annientarlo, bensì una sorta di “Maestro Spirituale” che aiuta il singolo individuo a riallineare la propria vibrazione con la vibrazione originaria della sorgente originaria di tutto: la Natura. In altre parole mentre nella medicina tradizionale io soffoco la patologia e tento di annientarla, nelle tradizioni antiche invece la faccio emergere come mezzo per prendere consapevolezza (ojas) che devo cambiare qualcosa per riportarmi in forza e salute.

Pertanto la guarigione diventa un processo molto articolato che parte dalla depurazione: eliminare le tossine, le scorie accumulate che avvelenano il sistema per fare spazio e consentire al metabolismo e ai vari apparati di ripartire. Un sistema può difendersi bene dalle aggressioni esterne (batteri, virus, tossine, inquinanti, ecc) solo se è capace di eliminare efficacemente. 

Fin dai tempi antichi, gli yogi e i medici ayurvedici hanno per esempio riconosciuto nella Curcuma proprietà terapeutiche e usanze tradizionali. Conosciuta come Zafferano delle Indie o Oro delle Spezie, la Curcuma Longa, una pianta originaria dell’India, appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae (stessa famiglia dello Zenzero), ha un’azione colagogo-coleretica, ossia in grado di stimolare la secrezione e il flusso di bile, migliorando la funzionalità del fegato e quindi il nostro personale sistema di detossificazione.

La Curcuma Longa è caratterizzata da un grosso rizoma carnoso, una radice di colore bruno-giallastro in superficie e arancione-giallo intenso internamente.
Fu utilizzata fin dall’antichità come colorante naturale, come condimento e conservante. Nei rituali induisti veniva usata come tintura per le vesti sacre. In certe regioni indiane è tuttora usanza appendere al collo della ragazza prossima alle nozze un pezzo di radice di Curcuma, come segno di buon auspicio.

La Curcuma è in primo luogo una spezia. L’Ayurveda contempla sei sapori (amaro, piccante, aspro, astringente, dolce e salato) che si possono creare attraverso le spezie e che dovrebbero essere equilibrati in un pasto. In qualità di spezia, la Curcuma arricchisce il cibo e innalza i nostri livelli di prana, l’energia vitale e di tejas, l’intelligenza, perché la sua forza digestiva disintossicante e preventiva fa capo a queste qualità.  Favorisce i processi digestivi e stimola l’appetito in caso di inappetenza. Un tratto digestivo performante assicura energia, doti comunicative, lucidità mentale e determinazione.

La Curcuma contiene centinaia di componenti attivi, prima tra tutti la curcumina, molecola presente in maggiori quantità e su cui si è concentrata l’attenzione dei ricercatori.

E’ doveroso ricordare che gli effetti terapeutici si raggiungono con dosi elevate di curcumina e che, in ogni caso, l’uso di integratori alimentari a base di curcuma (in capsule o compresse) dovrebbe essere valutato attentamente da un professionista (medico ayurvedico, farmacista specializzato in terapie naturali), in quanto la letteratura valuta possibili gli effetti collaterali epatici in soggetti predisposti. Sono ancora in atto studi clinici a riguardo.

Recenti studi in vitro e in vivo hanno evidenziato l’azione della Curcumina come rimedio naturale in caso di malattie neurodegenerative, artriteosteoporosimalattie croniche dell’intestino (morbo di Crohn), infezione da Helicobacter Pilori, malattie cutanee ( vitiligine, psoriasi, dermatiti da radiazioni), prevenzione cardiovascolare (effetto ipolipemizzante), infezioni ricorrenti del tratto respiratorio. Su popolazioni di anziani asiatici che consumavano regolarmente curry, e quindi curcumina, si registra una migliore performance comportamentale e intellettuale rispetto a coloro che non ne fanno mai uso. Per questo recentemente la curcumina è stata proposta come farmaco potenziale per il trattamento dell’Alzheimer. Tuttavia sono ancora in atto studi clinici che ne possano definire l’efficacia. 

C’è un accorgimento importante che ognuno di noi può seguire per assicurarsi i benefici dell’uso alimentare della Curcuma e un buon assorbimento di curcumina. Gli ingredienti lipofili (oleosi) e la mediazione del fuoco (calore) rendono la curcumina attiva e assorbibile. Pertanto in cucina non ha senso utilizzarla cruda, bensì sempre riscaldata in sinergia con sostanze quali: oli vegetali (cocco, mandorle, sesamo, ecc.), ghee e pepe nero, che rendono la curcumina assorbibile.

Nella tradizione yogica, una ricetta per una super assimilazione delle sostanze benefiche della curcuma è costituita dal Latte d’oro o Golden Milk. Esistono poi formule potenziate di Golden Milk, come quella mutuata da Aequanime.

Con il prezioso contributo del fuoco e la qualità degli ingredienti sinergici, si realizza una vera e propria trasformazione alchemica della nostra spezia in “oro” nutriente per la nostra salute.