Jala Neti, lavare e curare il naso

Con il termine di jala neti, si indica una pratica molto antica diffusa nello yoga che consiste nel lavaggio nasale. Il naso è un organo di senso che ha molteplici funzioni, tra cui quella di costituire un vero e proprio filtro tra noi e il mondo esterno.

I lavaggi nasali realizzati attraverso la pratica dello jala neti costituiscono una semplice prassi che può rientrare nella routine quotidiana di ognuno senza praticare yoga, ma semplicemente per riuscire a trattare o prevenire l’insorgenza di raffreddori, allergie, problematiche riguardanti occhi, orecchie, gola, polmoni e complicanze respiratorie evitando il ricorso ai farmaci.

L’irrigazione nasale può essere eseguita una volta al giorno negli adulti e nei bambini maggiori di 3 anni. L’assenza di prodotti chimici e farmaci la rendono utilizzabile anche da donne in gravidanza.

La tecnica dello jala neti richiede solo uno strumento per poter essere realizzata, ovvero, la lota, una speciale anfora fornita di un becco, facilmente reperibile in negozi bio o di articoli per lo yoga; in alternativa, si può utilizzare una siringa da almeno 10 ml privata dell’ago.

All’interno di questo recipiente andrà versata la soluzione fisiologica sterile, acquistata in farmacia, oppure una soluzione a base di acqua di buona qualità e sale, da preparare facilmente in casa. Per la soluzione di acqua salata homemade si possono usare le proporzioni: 1 litro di acqua di buona qualità e 10 grammi di sale; dopo aver fatto bollire l’acqua si scioglie la quantità di sale lasciando poi raffreddare il tutto. L’acqua deve essere tiepida. Se la soluzione fatta in casa dovesse produrre troppo bruciore durante i lavaggi nasali, si può diluire ulteriormente con l’aggiunta di altra acqua. Troppo poco sale o niente però provoca dolore. Si consiglia l’uso di acqua oligominerale piuttosto quella del rubinetto che potrebbe contenere dosi elevate di cloro, calcare e altro. Per i bambini meglio la fisiologica.

Riempite la lota o la siringa senza ago con acqua tiepida, con il capo inclinato dal lato opposto della narice irrigata. Versate l’acqua in una narice ruotando o spingendo con dolcezza il beccuccio nella cavità nasale; respirate quindi con lentezza, evitando di parlare o tossire e poi fatela uscire dall’altra narice inclinando ancora un po’ la testa di lato e in avanti. Lasciate fluire l’acqua nei seni nasali e alla fine, soffiate il naso per eliminare eventuali residui di muco o di acqua. Procedete nello stesso modo sull’altra narice. Generalmente a metà lota si inverte la narice (con la siringa: 10ml di acqua per narice). La respirazione avviene con la bocca per tutta la durata; alla fine soffiamo delicatamente il naso.

Molte mamme hanno difficoltà a praticare i lavaggi nasali ai bambini. Tuttavia essi costituiscono il metodo d’elezione per trattare le patologie respiratorie. Nell’infanzia, come nell’età adulta infatti è sconsigliato l’uso di spray nasali che contenendo sostanze vasocostrittrici e a volte farmaci cortisonici assottigliano e compromettono la mucosa nasale. L’uso di tali dispositivi deve perciò avvenire sotto rigoroso controllo o consiglio del medico o del farmacista e in caso di effettiva necessità clinica. Come consiglio per l’applicazione pediatrica, vale sicuramente la regola dell’esempio: i bambini imparano primariamente copiando i comportamenti dei genitori. Far rientrare la pulizia del naso nella routine di tutta la famiglia e saperla introdurre in forma ludica è sicuramente l’atteggiamento vincente. Si può ad esempio invitare il bambino o la bambina a giocare al gioco del pesciolino che respira sott’acqua, o al gioco del polipetto guaritore e praticare insieme il lavaggio. Qui lo strumento deve essere ovviamente o la siringa senza ago con acqua fisiologica in bottiglia oppure soluzioni sempre di acqua fisiologica o di acqua di mare dotate di erogatore spray acquistabili in farmacia.

Altre buone abitudini per mantenere i nostri nasi filtranti e in buona salute sono: umidificare gli ambienti chiusi e arieggiarli spesso; mantenere le cavità nasali oltre che pulite anche lubrificate. A questo proposito può essere utile applicare poche gocce di olio di sesamo (va bene quello ad uso alimentare biologico) o un sottile strato di ghee con un una garza sterile o un cotton fioc (ne esistono anche di ecologici).

Dunque buona pratica e felice respiro!

È gradito se vuoi condividere questo articolo.Per cortesia fallo in modo dharmico, citando cioè tutte le seguenti fonti, me compresa, dato che ho dedicato tempo e energia a condurre questa piccola ricerca.

Fonti:

Miei appunti personali 

Manuale e sito wed di Aequanime. www.aequanime.com

Riviste del settore (tuttogreen.it; ilgiornaledelloyoga.it)